martedì 30 aprile 2013

Amsterdam: -Addio Regine: dopo 123 anni torna il re!

Amsterdam, Olanda, 30 aprile 2013 Guglielmo Alessandro, 46 anni appena compiuti, è il nuovo Sovrano di Amsterdam.

Sembra sia il sovrano più giovane tra quelli - con età media di 71 anni - delle dieci case ancora regnanti nel Vecchio Continente. Il re 'giovane' raccoglie il testimone dalla madre, la regina Beatrice, che a 75 anni ha deciso di abdicare dopo 33 anni spesi sul trono d'Olanda. Tutto è pronto nel Paese per festeggiare l'evento.

Le principali città del piccolo ma economicamente potente Stato sono state invase da una marea arancione, colore nazionale che gli olandesi tengono a sfoggiare nelle grandi occasioni.





giovedì 18 aprile 2013

Sport Couture, la nuova tendenza della s/s 2013

          "SPORT COUTURE_shoot_2013." 

                Made in Naples.

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giovedì 11 aprile 2013

Il teatro napoletano saluta Regina Bianchi Dopo Titina, fu Filumena Marturano.


È stata una delle attrici preferite da Eduardo De Filippo



Addio a Regina D'Antigny (solo in arte Bianchi),Indimenticabile Regina del teatro, scomparsa venerdì 5 aprile 2013 nella sua casa romana. Aveva 92 anni. 
Dopo Titina, per la quale era stata scritta, fu una grandissima Filumena Marturano, quella consegnata all'immaginario dei posteri dalle edizioni televisive delle commedie di Eduardo. «Se sono Regina Bianchi, lo devo a lui e questo non posso scordarlo», disse riconoscendo al drammaturgo napoletano il merito di averle fatto interpretare i suoi grandi capolavori da «Sabato, domenica e lunedì» e «Napoli milionaria!» a «Questi fantasmi»

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IL DEBUTTO CON VIVIANI - Nata a Lecce, il primo gennaio 1921, era figlia d'arte e venne scritturata giovanissima, a soli 16 anni, da Raffaele Viviani (anche se a poco più di una settimana aveva già recitato nella compagnia fondata da Peppino De Filippo dopo la dolorosa scissione dal fratello).
L'AMORE CON L'EX MARITO DI ANNA MAGNANI - Il debutto precoce non corrispose però a una continuità sulle scene che tornò a calcare solo negli anni Cinquanta. Alla base di questo allontanamento ci fu l'unione con Goffredo Alessandrini, ex marito di Anna Magnani e tra i primi registi del cosiddetto cinema dei telefoni bianchi, che pare la costrinse ad abbandonare le scene inducendola ad occuparsi solo delle due figlie che ebbero insieme. 
AL CINEMA CON DE SICA - Notevoli anche alcune sue partecipazioni al cinema. Come quella ne «Il giudizio universale» (1961) di Vittorio De Sica, «Le quattro giornate di Napoli» (1962) di Nanni Loy, per cui vinse il Nastro d'argento, «Kaos» (1984) di Paolo e Vittorio Taviani e «Il giudice ragazzino» (1994) di Alessandro Di Robilant. In tv partecipò a «I grandi camaleonti» di Edmo Fenoglio (1964) e «Gesù di Nazareth» (1977) di Zeffirelli.

mercoledì 10 aprile 2013

EXCELSIOR POSITIVE MOVIE




Ieri sera finalmente sono andata a vedere il film vincitore di un premio Oscar, "Il lato positivo" interpretato dalla celebrata Jennifer Lawrence, dal protagonista Bradley Cooper e dal redivivo Robert De Niro.
Tratta dal romanzo "L'orlo argenteo delle nuvole" la pellicola è diretta da David O. Russell, regista specializzato nel tirare il meglio dai suoi attori, che ricordiamo per Three Kings e The Fighter. 
Performance ipercaricate dei nostri attori; costruito come se fosse il più classico dei feel-good-movie statunitensi (quei film in cui dall'inizio alla fine si fa il tifo per l'outsider al centro della storia, confidando nel suo riscatto attraverso la riuscita del compito che si è prefisso), Il lato positivo rimescola le carte in tavola grazie alla peculiare condizione dei personaggi.
Pat Solitano, infatti, si ritrova a dover ricominciare tutto da capo dopo aver perso il suo lavoro e l'amatissima moglie (Nikki) , con la quale forse qualcosa non andava da tempo, in seguito all'ennesimo litigio finito in una rissa furibonda. All'uomo è infatti stato diagnosticato un disturbo bipolare che lo fa oscillare tra attimi di depressione assoluta e più frequenti momenti di esaltazione ottimista e propositività idealistica.
Tornato a casa, deciso a rimettersi in forma per riconquistare la moglie che non vuole più vederlo, Pat si scontrerà prima con il non troppo ingiustificato scetticismo di chi gli sta intorno (in particolar modo il superstizioso padre fanatico di football e accanito scommettitore) e poi con Tiffany, una ragazza dai gravi problemi comportamentali con alle spalle un lutto pesantissimo che l'ha portata in un vortice di degradazione.

Molto meno rivoluzionario e alternativo di quanto voglia far credere la confezione (fotografia, musica e montaggio, sopratutto) che gioca con gli stilemi della commedia indie, il film sceglie una strada che, nonostante privilegi in modo deciso la commedia, non dimentica di accennare, fosse anche solo per onestà, i lati più drammatici della vicenda.
Stralunato e ossessivo, è il ritmo indiavolato (musicalmente diremmo "sforzando") dato dalla furiosa recitazione dei due protagonisti a imprimere il proprio marchio su tutto: giocando sull'accumulo e sull'esasperazione David O. Russell riesce a mettere in secondo piano la superficialità con cui vengono tratteggiate alcune tematiche scottanti, ma forse a causa di questa monotonia voluta rischia di perdere l'attenzione e il coinvolgimento del pubblico, abituato al più tradizionale saliscendi fatto di pause e accelerazioni.
Tra i due protagonisti si distingue senz'altro alla sfaccettata e più fragile Jennifer Lawrence, molto più meritevole del premio Oscar rispetto al monodimensionale e un po' ottuso Bradley Cooper. Stupisce sinceramente la pioggia di nomination cadute sul film, forse a dimostrazione di come le storie di rivincita personale incrociate col dramma del disagio psicologico siano sempre ben viste dall'Academy.
Peccato però che in questo caso si rischi molto poco o quasi niente, perché la sceneggiatura imbocca sin dall'inizio un sentiero che, per quanto ricco di divagazioni e ostacoli, rimane pur sempre prevedibile, scontatosi ma SICURAMENTE UN SIMPATICO consolatorio e accondiscendente finale. Tutto sommato il film ha molti punti di interesse e di coinvolgimento, ma un atto di coraggio maggiore avrebbe reso l'operazione qualcosa di inedito e memorabile e non uno dei tanti rappresentanti del genere.
Infine come non esaltare il nostro Robert De Niro, sempre impeccabile e coinvolgente non smentisce mai le sue doti da padre-attore-che regalano al film quella nuvola di sensazioni esaltanti restando incollati alla sedia.
Merita per quanto mi riguarda anche Jacki Weaver, Delores Solitanto nel film, mamma di Pat, dimostrazione di quando il talento non ha età; 65 anni, 25 Maggio 1947 (Gemelli), Sydney (Australia),attrice fenomenale, regala momenti di coinvolgimento emotivo, tra madre e figlio, che si coglie sin dall'inizio del film, quando ancora non è svelato che lei è la mamma che lo va prendere in clinica.
Una dimostrazione continua e fortissima dell'amore di una madre per il proprio figlio, sempre e comunque, disposta a tutto a firmare mille scartoffie, pur di riavere il figlio sotto il suo tetto.

Vi consiglio vivamente di comprare il Libro e di vedere anche il film.
CIAOOOOOOO!


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